Simpaticotech nasce 22 anni fa da un’idea del suo fondatore, Ghapios Garas che intuì la possibilità di dare nuova vita a computer, tablet e smartphone, workstation, server, monitor invece di lasciarli al destino delle discariche.
La quantità di high-tech in circolazione, la velocità di uscita dei nuovi modelli, in un momento storico in cui il Pianeta cominciava a dare i suoi forti segnali di malessere, incoraggiarono il giovane imprenditore a tentare una strada nuova. Un’idea coraggiosa, che con gli anni si è rilevata vincente per la sostenibilità, la qualità, il risparmio, ma anche per la creazione di nuovi posti di lavoro in un settore alternativo, quello del ricondizionato.
Nella filiera di rigenerazione del magazzino di Buccinasco, alle porte di Milano, operai e tecnici specializzati smontano, testano, aggiustano, assemblano, igienizzano, confezionano e spediscono device rigenerati proveniente da aziende per fine leasing o noleggio. Accanto, impiegati e collaboratori esterni lavorano in sinergia, affinché la qualità dei prodotti e dei servizi rispettino alti livelli qualitativi.
Dal 2000 tanta strada è stata fatta fino a quando, nel 2015 Simpaticotech viene riconosciuto come il numero Uno del ricondizionato certificato in Italia, oltre ad essere stata l’unica ad ottenere l’autorizzazione per ricondizionare i prodotti Microsoft. Questi successi non hanno fermato la mente brillante e la vena ambiziosa di Garas, sempre attento ad apportare migliorie nel suo settore.
“I feedbeck dei clienti sul nostro sito sono buoni”, spiega Garas “ma esiste una tipologia di clientela che ha bisogno di toccare il prodotto e di ricevere assistenza e suggerimenti in fase di acquisto, soprattutto per i pc. Sono clienti a cui l’on line non convince, un po’ per sfiducia, un po’ per abitudine agli acquisti in negozio. Si tratta di una fetta di mercato che poteva essere raggiunta solo compiendo un passo verso di loro. Circa un anno fa mi sono convinto che ciò che mancava fosse una vetrina. Così è nata l’idea di aprire a Brescia il secondo Store dopo il successo di Milano. Quello di via Porcellaga 7 è il secondo di una serie che apriremo nelle maggiori città italiane”.
Quando gli chiedo cosa a suo avviso ci sia ancora da fare nel mondo del ricondizionato hi-tech, ciò che scorgo sul suo volto è un misto tra un leggero sorriso e la pesantezza di un qualcosa che sembra davvero stargli a cuore.
“Siamo stati i pionieri nel 2000 nel vendere prodotti hitech ricondizionati, ma ad oggi sono ancora tante, troppe le aziende ed i privati che buttano via i loro vecchi device, senza nemmeno pensare alla possibilità di riciclarli. Oggi questo non è più accettabile, soprattutto per le norme approvate dalla commissione europea sulla Circular Action Plan. Norme che entreranno in vigore nel 2030 e che vieteranno in modo assoluto di gettare in discarica i rifiuti riciclabili. Speriamo di non dover attendere la minaccia di pesanti sanzioni, ma che tutti possano comprendere prima, che le 3 “R”, Reuse-Reduce-Recycling, sono alla base della sostenibilità.
Tornando alla sua domanda, in una parola direi che ciò che andrebbe fatto è una più massiccia campagna di sensibilizzazione rivolta alla clientela del mondo informatico. Il messaggio che deve arrivare è che rigenerato non significa usato, ma rimesso a nuovo.
Lo Store, che ha aperto a Gennaio ‘22, offre la possibilità ai clienti che hanno ancora incertezze sulla qualità e l’affidabilità dei prodotti ricondizionati di ricredersi, toccando con mano i prodotti esposti, in un luogo accogliente, elegante e soprattutto green. Nello Store, pavimento, pitture e l’intero arredamento sono stati progettati, infatti, per essere il più possibile ecologici, arrivando a sfiorare il 95% di materiale riciclabile: qui sia il contenitore, che il contenuto, sono in perfetta armonia. L’impatto è un ambiente giovanile, snello, rispettoso, persino il verde esterno a decoro della vetrina principale; piante di bamboo, sempre più adottate nel mondo dell’architettura e del design. Una pianta a crescita rapida, (ottima per la riforestazione) considerata l’oro verde di un’economia eco-sostenibile.
Due sono al momento gli esperti che incontriamo in negozio: entrambi hanno maturato una lunga esperienza nel magazzino di Buccinasco. Gianni, la cui accoglienza fa sentire subito come ‘a casa’, pronto a consigliare i device più adatti alle esigenze tecniche ed economiche. George, il tecnico in grado di trovare guasti e soluzioni alla gran parte dei problemi di computer e smartphone, che necessitano di manutenzione hardware o software. Il negozio, infatti, presenta un piccolo laboratorio sul retro, dove George mette mano a quei prodotti che presentano anomalie e dove entrambi supportano i clienti che necessitano di assistenza post-vendita.
Mentre George sta minuziosamente esplorando l’interno di un portatile con l’accuratezza di un chirurgo, gli chiedo quali sono, secondo lui, i punti di forza di un prodotto ricondizionato? Con calma placida distoglie lo sguardo da quel che a me sembra solo un garbuglio di minuterie senza né capo, né coda.
“I prodotti subiscono un processo di rigenerazione che può riguardare problemi estetici, come graffi sulla scocca o sullo schermo, problemi di funzionamento del device, la sostituzione degli accessori, il reset delle impostazioni di fabbrica, la pulizia e l'igienizzazione del dispositivo. Per il cliente si tratta di avere un prodotto pressoché nuovo, ad un prezzo fino al 40% in meno con un risparmio anche di diverse centinaia di euro. Il nostro riqualificato riguarda solitamente macchine business che hanno prezzi più competitivi rispetto al nuovo, di fascia consumer, che sono invece più delicati, con minor durata nel tempo. Su queste riusciamo ad aggiornare per esempio memoria, schede disco e a garantire prestazioni spesso più performanti rispetto ad una macchina nuova, consumer.
Nel frattempo Gianni ci raggiunge. Gli chiedo qual è l’atteggiamento, con cui i clienti si approcciano ai loro prodotti e qual è la fascia più aperta al mondo del rigenerato.
“Dipende dall’età. Alcuni hanno ancora qualche timore ad acquistare un prodotto refurbished. Si commette ancora l'errore di equiparare i dispositivi rigenerati con quelli usati. Mentre i primi possono essere considerati come nuovi, quelli usati sono venduti nello stato di usura in cui si trovano e non vengono revisionati nella parte hardware e software. Mi limito a spiegare loro questa differenza. Noto, inoltre, che ciò che li solleva è anche sapere che i nostri device sono prodotti business, che in confronto a quelli ‘consumer’, sono progettati per un uso professionale e quindi per durare nel tempo. Ad ogni modo gli under 40 sanno esattamente cosa si intende per riqualificato. Sono loro ad avere un atteggiamento più aperto e fiducioso; a tornano non appena devono fare un nuovo acquisto e a farci tanta pubblicità. Ci sono poi coloro che si avvicinano per i prezzi vantaggiosi, ed è molto gratificante vederli tornare per l’acquisto di un nuovo prodotto, dopo aver testato che il primo funziona perfettamente.
Per il resto noi di Simpaticotech Store manteniamo uno sguardo bifocale. Il primo verso le aziende, affinché prediligano per il noleggio parchi macchine sostenibili; il secondo, verso le nuove generazioni, affinché crescano in un mondo di hitech rigenerati.
Quasi mi dispiace lasciare lo Store e questa atmosfera che è un misto di alta professionalità e di ‘casa’. Rifletto però sul fatto che porto con me due pezzi di altissima qualità ricondizionata: il mio Lenovo Thinkpad T450, da cui scrivo da due anni e il mio iPhone XR azzurro, rigenerato da 1 anno: azzurro come il logo di Simpaticotech e come le mura di questo Store all’avanguardia.
Troppo banale suggerirvi di passare in negozio? Magari potrete trovarle tutte insieme, queste tre ‘G’ del Simpaticotech Store milanese: Gianni, George e chissà forse anche lui, Ghapios Garas.